Lepre Comune
La Lepre comune o lepre europea (Lepus europaeus) è un mammiferolagomorfo appartenente alla famiglia dei Leporidi ed originaria dell'Europa e dell'Asia.
È un animale dalla forma piuttosto slanciata, con arti posteriori più lunghi di quelli anteriori, particolarità che, insieme al potente retrotreno, gli conferisce la velocità e l'abilità di un grande corridore e saltatore.
Il muso è caratterizzato da due grandi occhi gialli e lunghe vibrisse bianche. Gli occhi sono posti ai lati del capo e questa posizione consente all'animale di avere un campo visivo molto ampio, anche se la sua vista è modesta.
Il senso dell'udito è invece particolarmente sviluppato: la mobilità degli ampi padiglioni auricolari gli permette di percepire e localizzare rumori anche minimi.
Il pelo ha una colorazione fulva che va dal giallo-bruno al grigio-bruno sul dorso, mentre il ventre è sempre bianco-grigiastro. Le orecchie gigantesche (sono lunghe circa 15 cm) hanno la punta nera, mentre la coda a fiocco è bianca con un pennacchio nero all'estremità. Sulla testa sono assenti le caratteristiche brizzolature nere che abbondano invece sul dorso, mentre attorno agli occhi è presente un cerchio bruno. D'inverno la colorazione del pelo tende ad assumere tonalità più vicine al grigio.
Pur adattandosi ad una vasta gamma di habitat, questi animali prediligono le aree prative circondate da zone cespugliose dove nascondersi
Misura circa 70 cm di lunghezza, per un peso che sfiora i 7 kg: tali misure ne fanno il leporide vivente di maggiori dimensioni.
È un animale dalla forma slanciata, con arti posteriori più lunghi di quelli anteriori, particolarità che gli conferisce la velocità e l'abilità di un grande corridore e saltatore. Il muso è caratterizzato da due grandi occhi e lunghe vibrisse. Gli occhi sono posti ai lati del capo, posizione che consente all'animale di avere un campo visivo molto ampio. Il senso dell'udito è particolarmente sviluppato: la mobilità degli ampi padiglioni auricolari permette di percepire e localizzare i minimi rumori.
Il pelo ha una colorazione che va dal giallo-bruno al grigio-bruno sul dorso, mentre il ventre è sempre bianco-grigiastro: le lunghe orecchie hanno la punta nera, mentre la coda a fiocco è bianca con un pennacchio nero all'estremità. Sulla testa sono assenti le caratteristiche brizzolature nere che abbondano sul dorso, mentre attorno agli occhi è presente un cerchio bruno. D'inverno, il pelo tende ad assumere tonalità maggiormente tendenti al grigio.
La lepre è un animale dalle abitudini crepuscolari e notturne; può essere osservata, anche se piuttosto di rado, anche di giorno, in particolare nei luoghi poco disturbati od in giorni particolarmente nuvolosi.
A differenza dei conigli, la lepre non scava tane in profondità, ma si rifugia in anfratti naturali o in buche superficiali del terreno, profonde al massimo una ventina di centimetri. In queste buche l'animale si accoccola mimetizzandosi perfettamente col terreno circostante, grazie al mantello altamente mimetico.
È un animale molto timido e cauto: quando, grazie ai propri sensi assai sviluppati, si accorge di un potenziale pericolo, non scappa immediatamente (rischiando di attrarre l'attenzione su di sé), bensì tende a congelare i propri movimenti ed a rimanere immobile, nell'intento di mimetizzarsi con l'ambiente. Se però l'eventuale nemico si avvicina troppo, con un veloce balzo l'animale esce allo scoperto ed iniziare la fuga, che spesso avviene in direzione zigzagante per confondere le idee all'assalitore. Durante la corsa, l'animale raggiunge i 60 km/h.
Questi animali hanno una dieta esclusivamente erbivora, comprendente, in estate, piante erbacee, frutti, e funghi. In inverno la dieta è naturalmente molto più povera, essendo costituita da erbe secche e cortecce di alberi ed arbusti.
Come tutti i lagomorfi, la lepre comune ha una doppia digestione del cibo, atta ad estrarre il maggior quantitativo possibile di energia da una dieta povera di energie quale può essere quella erbivora: l'animale, infatti, dopo aver ingerito il cibo lo espelle sotto forma di feci molli, di colore verdastro e consistenza gelatinosa, che vengono nuovamente ingerite e ridigerite, per poi venire espulse come feci dure, di colore scuro.
La stagione riproduttiva cade solitamente in primavera: durante questo periodo i maschi si raggruppano attorno alle femmine in estro, ingaggiando combattimenti per arrogarsi il diritto ad accoppiarsi per primi con esse. Tali combattimenti consistono in violenti colpi sferrati sia con le zampe anteriori che con quelle posteriori, oltre che morsi e balzi spettacolari: durante questo periodo i maschi sono talmente presi dalla foga amorosa che divengono assai meno cauti del solito, costituendo perciò una facile preda per cacciatori ed animali carnivori. Tale comportamento è all'origine del detto anglosassone "mad as a March hare" ("pazzo come una lepre a marzo"): lo stesso personaggio della Lepre Marzolina, presente nel libro Alice nel Paese delle Meraviglie, è ispirato alle lepri in fregola.
L'accoppiamento è assai promiscuo: ciascun maschio, infatti, tende ad accoppiarsi col maggior numero di femmine possibile, servendosi anche della forza: d'altro canto, ciascuna femmina viene montata da numerosi maschi.
Durante l'arco dell'anno una femmina può portare a termine fino a tre gravidanze, a seconda della disponibilità di cibo; dopo una gestazione di 6 settimane nascono generalmente da 1 a 6 piccoli. Può essere interessante ricordare che nel caso della Lepre, a differenza del coniglio, i piccoli appena nati hanno già gli occhi aperti ed il corpo ricoperto da peli, e già a partire da qualche ora dopo la nascita sono in grado di muoversi agilmente. Tuttavia, essi passano la maggior parte del tempo nascosti singolarmente in luoghi diversi siti nei pressi del rifugio materno, con la femmina che torna da loro solo per la poppata: dopo lo svezzamento, che avviene attorno al mese di vita, i cuccioli si allontanano definitivamente dalla madre, tuttavia non possono dirsi sessualmente maturi sino all'anno d'età. Un'altra particolarità consiste nel fatto che la femmina può essere fecondata nuovamente prima ancora di avere partorito (superfetazione).
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